L'aula del piano primo

La sessione sperimentale del 12 Aprile 2013 si è articolata in due fasi principali:

1.      La determinazione dei cosiddetti requisiti acustici passivi della struttura, in termini di potere fonoisolante e di livello di rumore di calpestio delle partizioni edilizie, per valutare il grado di protezione del locale rispetto ai rumori che possono provenire dall’esterno (aule adiacenti, corridoio, strada, ecc.);

2.      La raccolta di dati in forma di risposte all’impulso binaurali per la caratterizzazione dell’ambiente rispetto all’ottimizzazione del confort acustico interno.

I requisiti austici passivi

In riferimento a quanto già spiegato nella sezione dei limiti normativi, si presentano di seguito i valori ottenuti dalle misure in termini di indici unici e non come andamenti in frequenza. In riferimento alla normativa UNI 11367 (volontaria e non cogente), è possibile confrontare la situazione attuale con i limiti suggeriti nell’Appendice A in termini di prestazioni di base o superiore. Di seguito sono riportati i valori degli indici unici, non quindi come andamento in frequenza, ma come valore unico calcolato secondo la UNI EN ISO 717 parte 1 e 2. I rispettivi andamenti in frequenza non evidenziano alcuna peculiarità.

 

Prestazione di base

Prestazione Superiore

Valore misurato

Note

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB] (andamento)

almeno 45

almeno 50

41

Dall’aula adiacente

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB] (andamento)

almeno 45

almeno 50

24

Dal corridoio

Descrittore del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L’nw [dB] (andamento)

al massimo 63

al massimo 53

53

Dall’aula adiacente

Per quanto riguarda la prima fase, l’edificio non presenta particolari criticità. I due aspetti che maggiormente è opportuno segnalare riguardano i rumori provenienti dall’interno dell’edificio (porta d’ingresso all’aula) e quelli trasmessi dall’ambiente esterno (serramenti e vetri). Questi ultimi in particolare non forniscono un isolamento ottimale neppure dal punto di vista termico e quindi sarebbe consigliato prevedere un intervento ad ampio raggio per la sostituzione degli stessi. Dal punto di vista acustico, si raccomanda di evitare strutture con avvolgibili a cassonetto e di scegliere una stratigrafia tale da non prevedere doppi vetri simmetrici. È sempre meglio infatti, optare per vetri multipli e vetri camera realizzati con lastre di spessore differente. Essendo l’edificio inserito in Classe II rispetto alla zonizzazione acustica e considerando che l’aula in esame si affaccia sul cortile interno, si ritiene questo intervento non urgente.

Per quanto riguarda invece la porta d'ingresso all'aula, essa è particolarmente critica sia per la presenza del sopraluce (che certamente fornisce un isolamento minore del muro opaco) sia perchè costituita da doppio battente (che moltiplica la lunghezza del perimetro da cui trafila aria e rumore in mancanza di adeguate guarnizioni). Purtroppo la doppia anta aumenta anche in modo considerevole il preventivo per un'eventuale sostituzione.

Complessivamente, l'aula presenta caratteristiche migliori della media per quanto riguarda le prestazioni fornite degli elementi edilizi di base, tra cui soletta e tramezze. I serramenti sono come sempre gli elementi più critici e a cui prestare particolare attenzione.

L'analisi della riverberazione

Per la determinazione dei requisiti passivi è necessaria anche la misura del tempo di riverberazione ed esso è di primaria importanza per la valutazione del comfort interno del locale in esame.

Da normativa, questo parametro va misurato ad aula arredata, ma priva degli abituali occupanti (eccezion fatta per i due tecnici che svolgono la misura). Nel grafico seguente è riportato il confronto tra i valori misurati e quelli considerati come riferimenti.

Anzitutto è da notare che rispetto alla legislazione italiana, il locale (linea blu) soddisfa sempre il requisito richiesto (linea gialla) a meno dell’unico valore a 1250 Hz, per cui il TR è leggermente superiore al massimo consentito. Nonostante questa informazione complessivamente rincuorante, si ritiene di dover sottolineare ancora una volta che il testo legislativo non è mai stato aggiornato dagli anni ‘70, né in alcun modo fa esplicito riferimento alla condizione di ipoacusia. Di maggior rilevanza allora il confronto con la normativa non cogente (linea azzurra) per cui sarebbe necessaria una riduzione minima nelle frequenze centrali (da 400 a 1250 Hz) che sono comunque le più importanti. Infine, rientrando nell’ottica del Progetto che pone la sua attenzione proprio su giovani studenti con carenze uditive, l’obiettivo finale dell’intervento non può che allinearsi con il testo inglese (linea rossa).

La bonifica

Uno degli interventi di maggior diffusione, perché a costo contenuto e di semplice realizzazione è l’inserimento di un controsoffitto piano a copertura dell’intero soffitto. Dopo un confronto con l'Ufficio Tecnico comunale è emersa la necessità che le soluzioni ipotizzate debbano inserirsi nella situazione esistente non alterandone in alcun modo la natura, né in termini di serramenti, né di impianto di illuminazione.

Per cercare di mantenere quanto più possibili inalterate le strutture esistenti, si può optare per una correzione acustica che preveda l’inserimento di lastre a parete e pannelli fonoassorbenti sospesi opportunamente disposti.


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Progetto De.C.I.So.
A cura di Anna Marchesini
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