dB o dB(A)?

Spesso si trovano i valori dei livelli espressi in dB o dB(A) ed è molto importante saperli distinguere.

Per raggiungere una buona approssimazione della risposta umana occorre compensare strumentalmente il fatto che l'orecchio sente meglio le frequenze alte rispetto alle basse. Studi eseguiti da Fletcher e Munson negli anni 30 dello scorso secolo, hanno portato alla definizione di diagrammi in cui vengono riportate le cosiddette “curve isofoniche”, ossia gli andamenti dei livelli di pressione sonora che a differenti frequenze corrispondono alla medesima sensazione uditiva.

Prendendo ad esempio la curva contrassegnata con il livello di Loudness pari a 40 phon (unità di misura che si riferisce proprio alla sensazione sonora), si può vedere come in bassa frequenza (a sinistra rispetto al grafico) siano necessari livelli di pressione sonora molto elevati. Ad esempio, in corrispondenza dei 20 Hz, è necessario produrre un livello di pressione sonora (SPL, dall’inglese Sound Pressure Level) pari a circa 90 dB per ottenere una sensazione sonora pari ai 40 dB suffiienti a 1000 Hz per ottenere la medesima sensazione.

Questi andamenti non lineari derivano dalla risposta non lineare dell’orecchio umano. Ad esempio, le frequenze prossime ai 3500 Hz, per cui sono sufficienti livelli molto bassi (che corrisponde quindi ad una elevata sensibilità dell’orecchio a tali frequenze) corrispondono alla lunghezza d’onda del canale uditivo di un orecchio medio adulto.

  

Per quanto riguarda i bambini è necessario quindi fare una precisazione, perché la loro sensibilità sarà maggiormente sviluppata a frequenze più elevate, come dimostrato anche da Fels (2008). Confrontando in modo particolare i tre sonogrammi della fascia superiore della figura, si confronti la zona di maggior sensibilità (corrispondente al colore rosso) per un bambino di 6 mesi (collocata tra 6 e 8 kHz, rispetto a quello di un adulto che invece è come appena detto vicino ai 3.5 kHz.

  

Gli andamenti delle curve isofoniche sono stati ricavati per differenti livelli di Loudness (si noti infatti che essi non sono perfettamente paralleli per tutto il campo di frequenze) e alcune delle curve così ottenute sono state utilizzate per definire le cosiddette “pesature”. Le pesature servono per trasformare un qualsiasi spettro sonoro nel suo equivalente filtrato rispetto alla sensibilità dell’orecchio umano. In particolare, proprio la curva dei 40 phon appena utilizzata è alla base della pesatura A, che risulta essere la più diffusa. Si precisa che essa andrebbe utilizzata solamente in corrispondenza di livelli medi di pressione sonora.

  


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A cura di Anna Marchesini
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