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L'inserimento dei Sordi nella Scuola Superiore



L'inserimento dei sordi nella scuola Superiore

IL SORDO NELLA SCUOLA SUPERIORE

 Problematiche dell'integrazione

 (Rei. La Malfa Salvatore)

PREMESSA

Con l'integrazione degli alunni handicappati nella scuola pubblica e la conseguente soppressione delle scuole speciali, anche la scuola per sordi del "Pio Istituto Pavoni", scuola dell'obbligo e professionale, venne chiusa. Da ciò consegue che circa il 50% dei ragazzi fu inserito nella Scuola Pubblica in maniera "selvaggia", mentre la restante parte venne avviata alla "Scuola Audiofonetica". Durante quegli anni il sordo venne accompagnato al raggiungimento del diploma di scuola media inferiore, senza mai raggiungere l'integrazione, senza che gli insegnanti tentassero di trovare forme di comunicazione alternative per far emergere le sue potenzialità Infatti, i giudizi finali dei Consigli di classe propendevano per un immediato inserimento nel mondo del lavoro o tutt'al più per la frequenza di una Scuola Professionale Regionale. M sordo che intendeva continuare gli studi non restava che iscriversi alla Scuola Superiore per Sordi di Padova, oppure sperare di poter far leva sulle proprie capacità e sulle disponibilità economiche della famiglia In seguito a questa situazione, l'Ente Nazionale Sordi e l'Associazione Genitori dei Sordi Bresciani, sentirono pressante l'esigenza di costruire un 'progetto" che permettesse di rimuovere le barriere della comunicazione e garantire così, a tutti i sordi, una reale integrazione nel mondo scolastico. L'E.N.S. e l'Associazione instaurarono un dialogo con l'Amministrazione del Pio Istituto Pavoni (IPAB che per statuto deve provvedere alla educazione dei sordi) per trovare i mezzi finanziari e far decollare la "Ricerca-Azione" di cui più avanti si dirà Non va sottaciuto che all'inizio gli ostacoli furono notevoli; la vecchia Amministrazione Provincialefu solerte nel creare difficoltà ed anche il Provveditore pareva non pienamente convinto dell'iniziativa. Con il cambio dell'Amministrazione Provinciale l'Assessore Dott. Paolo Comini, si dimostrò più sensibile alle problematiche dei sordi, istituito un Comitato Interistituzionale per i sordi coinvolgendo tutte le categorie e gli Enti interessati; ciò ha permesso di conseguire una maggiore sinergia ed un miglior coordinamento negli interventi, anche se è da auspicare una più incisiva partecipazione da parte dell'Amministrazione Provinciale e del Provveditorato. Con orgoglio possiamo comunicare che nell'anno scolastico 1997/98 ben cinque ragazzi sordi hanno conseguito il Diploma di Scuola Media Superiore. Come E.N.S. e Associazione abbiamo un'equazione semplicissima per l'inserimento dei sordi nella Scuola Media Superiore. Vi è il Pio Istituto Pavoni che ha risorse sufficienti per finanziare la 'cerca-Azione". Vi è l'Assessorato Provinciale ai Servizi Sociali che può e deve coordinare tutti gli interventi sul territorio. Vi è l'Università di Verona, tramite la cattedra di Pedagogia Speciale, che ha dimostrato di avere le capacità e la professionalità per poter continuare nella "Ricerca-Azione". Vi è il Provveditorato agli Studi che può utilizzare le risorse dell'Università di Verona, senza o­neri per la sua Amministrazione. Vi sono gli insegnanti che accolgono il sordo e sentono la necessità di un supporto qualificato. Vi sono i genitori dei sordi che chiedono un concreto aiuto per i loro figli. Vi sono i sordi che rivendicano, con pieno diritto di cittadini e di persone, l'integrazione in questa società Un particolare ringraziamento va all'Università di Verona, nella persona del Prof Franco Larocca e a tutti i membri dell'equipe, agli Amministratori del Pio Istituto Pavoni e al Comitato Trivellini (Congrega), all'Assessore dott. Paolo Comini, alla dott.sa frene Buzzi, al Provveditore agli Studi dott. Nino Santilli, al Prof o­nger ed un particolare "in bocca al lupo" a tutti i sordi che continueranno gli studi e dimostreranno che l'handicap è nella società e non nella persone



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